Recensione libro "Il problema è che ti amo" di Jennifer L. Armentrout!!


titolo: Il problema è che ti amo
autrice: Jennifer L. Armentrout
casa editrice: Editrice Nord



Non smettere mai di credere nell'amore.

Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile, ma le cicatrici dell’anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia è proprio a scuola che accade l’inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c’è Rider Stark, l’unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante, una pessima reputazione e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe d’un tempo… un eroe per di più molto affascinante. Eppure gli anni trascorsi lontano da Mallory hanno segnato profondamente Rider, che ben presto si troverà davvero nei guai. E Mallory sarà la sola a poter fare la differenza. Ma riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?

«Non ho bisogno che tu mi difenda. Ho bisogno di…»
Lasciai la frase in sospeso, perché lui si era portato la mia mano al petto e sentivo battere forte il suo cuore.
«Di cosa, Mallory?»
«Ho bisogno di affrontare la situazione per conto mio. Non puoi proteggermi sempre.»

«Ma io voglio proteggerti.»




La storia di Mallory e Rider è un vero e proprio percorso di crescita.
Cercare di sopravvivere, fin da bimbi, alle violenze e ai traumi di un padre affidatario violento, scovare giorno per giorno qualcosa da mangiare per sfamarsi, ripararsi dal freddo e dai pugni, dalle parole taglienti e dagli incubi.

Mallory nel corso del tempo ha imparato a fare del silenzio la sua capsula di sicurezza. Perchè Henry non sopportava i rumori e Mallory restava nel buio, senza fiatare, per non ricevere in cambio schiaffi. Rider era sempre lì per lei, si prendeva spesso la sua parte di botte per coprirla, per nasconderla. La confortava e la abbracciava. Rider era come uno scudo.
Possiamo solo immaginare l'enorme sofferenza di questi due bambini che ad un certo punto della vita si ritroveranno separati, lontani, senza sapere più nulla del destino dell'altro.

Mallory ora ha 17 anni, una vera famiglia, una casa tranquilla e accogliente. Ma il silenzio fa ancora parte della sua capsula di sicurezza. Non parla quasi mai, soprattutto con gli sconosciuti. 

Rider ora ha 17 anni, vive in una casetta sgangherata con due fratelli acquisiti. Una vita movimentata: feste, una fidanzata, qualche cattiva compagnia.


«Usa le parole.
Quel mantra contraddiceva tutto ciò che mi era stato inculcato per quasi tredici anni, e cioè che le parole erano rumore, e il rumore era punito con la paura e la violenza. Era, prima, adesso non più. Non avevo passato quasi quattro anni dagli psicologi per poi restare zitta, e Rosa e Carl non avevano dedicato ogni momento libero a cancellare incubi per poi veder fallire i loro sforzi.
Il problema non erano le parole. Le parole mi svolazzavano in testa come uno stormo di uccelli che migra a sud per l'inverno. Le parole non erano mai state il problema. Le avevo, le avevo sempre avute. Il problema era tirarle fuori.»

Anni dopo, Mallory e Rider si ritroveranno nella stessa aula di una normale lezione di comunicazione.
Anni dopo, nessuno dei due si è dimenticato dell'altro.
Anni dopo, occhi negli occhi, sarà come rituffarsi nella stessa pozza scura del passato, immergersi e cercare di non affogarci ancora.
Perchè se quel luogo è ormai lontano, i ricordi sono ancora troppo vicini, radicati nella mente, gioca con i cuori fragili. Anime segnate, cicatrici che ancora fanno male e vengono scoperte. Messe all'aria. Riaprire quelle ferite sarà doloroso, difficile. Ma bisogna togliere lo sporco, la polvere, i residui...disinfettarla, bendarla, guarirla. 

La storia di Mallory e Rider sarà un vero e proprio percorso di crescita. 
E si può scoprire che la debolezza può nascondersi dietro a cose semplici, come una saponetta intagliata o ad un disegno sul muro.


«Ero innamorata di lui.
Lo sapevo con certezza. L'amore era quella speranza che mi faceva gonfiare il cuore ogni volta che lo vedevo. L'amore era il fatto che quand'ero con lui dimenticavo tutto il resto. L'amore era il fiato che mi mancava quando lui mi puntava addosso quel suo sguardo intenso. L'amore era il fremito che lui suscitava in me a ogni tocco. L'amore era...il fatto di poter essere me stessa con lui, di sapere che non avevo bisogno di essere perfetta, nè di preoccuparmi dell'opinione che aveva di me, perchè mi accettava. E...
L'amore mi spaventava da morire.»

"Il problema è che ti amo" è un libro di oltre 400 pagine che ci aiuta a comprendere l'enorme valore di una famiglia, di un pasto caldo, di un'amicizia. Ammetto che l'inizio era un po' troppo lento e a volte troppo ripetitivo per i miei gusti...ma l'ultimo blocco della storia si velocizza, ti fa schiantare dritta contro un muro, ti lascia ferita e mi ha fatta piangere. 

4 cuoricini su 5!


𝓜𝓪𝓻𝓽𝓲𝓷𝓪~.
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